La moneta elettronica è pronta alla ribalta: i pagamenti digitali nel commercio online cresceranno del 72% nei prossimi 4 anni per un valore complessivo di quasi 115 miliardi di euro. Sul punto vendita fisico, invece, si assisterà al boom dei pagamenti da mobile con un +165% per quasi 60 miliardi di euro.
Il portafoglio è sempre più digitale anche in Italia
Secondo il recente studio “Digital Payment” di Statista entro i prossimi 4 anni in Italia si assisterà a una crescita nei pagamenti digitali nel commercio online del 72%, superando un valore complessivo di 115 miliardi di euro rispetto ai 67 miliardi del 2022.
Sempre entro i prossimi 4 anni si assisterà a un incremento del 165% dei pagamenti da smartphone all’interno dei negozi fisici con un giro d’affari di quasi 60 miliardi di euro nel 2026 (rispetto ai 22 fatti registrare alla fine dello scorso anno).
All’interno di questo scenario, però, non mancano dati contrastanti: in base al report “SPACE 2022” della BCE il contante rimane la forma di pagamento scelta dal 69% degli italiani (dato in calo del 13% dal 2019) ma è quella preferita solo dal 19% (-10% sempre sul 2019).
Quasi 6 italiani su 10 (58%), infatti, hanno messo in cima ai metodi di pagamento preferiti quelli cashless ricalcando esattamente la media dell’Eurozona e mettendo il Belpaese davanti a nazioni come Spagna (53%), Germania (41%) e Austria (36%).
Le abitudini dei consumatori stanno cambiando: sono sempre più propensi a utilizzare sistemi di pagamento innovativi, integrando fra loro “Buy Now Pay Later”, i conti digitali, le rateizzazioni, i finanziamenti e, in alcuni casi, anche le criptovalute che si stanno affiancando ai più tradizionali metodi di pagamento digitali come le carte e i bonifici.
Aumentano le percentuali di acquisti giornalieri online
Sempre secondo il report “SPACE 2022” della BCE, di tutti i pagamenti giornalieri dell’Eurozona il 17% è stato effettuato online nel 2022, rispetto solo al 6% del 2019.
In termini di valore, la quota dei pagamenti online nel 2022 è stata del 28% (+14% rispetto sempre al 2019), indicando che questa tipologia di pagamenti sono preferiti per importi più elevati.
In Italia una transazione su due viene effettuata con la carta di credito, il 5% con il bonifico e ben il 27% (terza nazione in Europa solo dietro a Olanda e Germania) con metodi di pagamento online alternativi che includono conti digitali (come Paypal), sistemi “Buy Now Pay Later” e finanziamenti.
Il restante 17%, infine, viene saldato con altre tipologie di pagamento che includono voucher, gift card e cryptovalute.
Verso il “Tap to Pay”
Se la pandemia ha accelerato la propensione verso i pagamenti digitali, saranno i comportamenti e le abitudini d’acquisto dei consumatori a guidare l’innovazione costringendo i player del settore a riconsiderare e aggiornare i modelli operativi.
Una delle prossime tendenze già in atto nei punti vendita si chiama “Tap to Pay” ovvero la possibilità di ricevere pagamenti digitali senza terminale POS dove l’operazione viene finalizzata con un tablet o uno smartphone.
Come riporta la ricerca US Proximity Mobile Payments 2022, negli Stati Uniti lo scorso anno i volumi di pagamento “Tap to Pay” sono aumentati del 30% superando 4,1 miliardi di dollari.
Le big tech a stelle e strisce come Google e Apple stanno cavalcando questo nuovo trend in grado di favorire l’adozione di pagamenti digitali anche per le piccole e medie imprese visto che i merchant possono ricevere pagamenti elettronici senza investire nell’acquisto o noleggio di un POS.
Natoli (Mia-FinTech): “Pagamenti digitali? La strada è tracciata”
“La strada è tracciata e non si può tornare più indietro, anche se questi numeri ci dicono che l’Italia su questa tematica può fare ancora molta strada. L’intero ecosistema dei pagamenti digitali e tutti i player coinvolti dovranno essere in grado di soddisfare e, se possibile, anticipare i bisogni dei consumatori sempre più propensi a pagare con modalità elettroniche, offrendo un servizio semplice, istantaneo e sicuro”, afferma Bruno Natoli, CEO di Mia-FinTech, startup fintech italiana nata per accelerare la trasformazione digitale di banche, istituti finanziari, società fintech e altri attori dell’ecosistema financial services.
“È a tutti gli effetti una rivoluzione silenziosa – afferma sempre Natoli – Nonostante le attuali condizioni economiche che possono limitare la crescita del mercato, è chiaro che in futuro ci aspettiamo un’adozione diffusa di queste soluzioni fintech: una rivoluzione che coinvolge il consumatore che diventa digitale, il tessuto imprenditoriale di piccoli esercenti e medie imprese italiane e, soprattutto, dei player fintech che devono andare oltre della mera logica delle commissioni per offrire un’esperienza d’acquisto diversa che sarà il vero valore aggiunto nel futuro”.