Un italiano su tre non si fida delle aziende in materia di privacy e protezione dei dati. Oltre la metà, sarebbe disposto a pagare di più purché le aziende proteggano adeguatamente i dati. Più di un terzo comprende a fondo le norme sulla privacy. Ecco cosa ci dice lo studio di OpenText
Privacy, il 32% degli italiani non si fida delle aziende
A distanza di circa 5 anni dall’entrata in vigore del GDPR privacy, gli italiani si dimostrano più informati in materia, ma allo stesso tempo sono più diffidenti circa le modalità con cui le aziende trattano i loro dati. È quanto emerso da un recente studio condotto da OpenText su un campione di circa 27 mila consumatori distribuiti in 12 Paesi, Italia compresa.
Il 32% degli italiani ha dichiarato di non fidarsi di come le aziende trattano i dati personali, pur dovendone accettare le policy per continuare ad utilizzare i servizi. Il 49% ripone fiducia solo in alcune aziende, mentre soltanto il 15% si fida completamente di come le stesse gestiscono i dati.
Una preoccupazione piuttosto diffusa, che è cresciuta progressivamente con la pandemia e con l’aumento degli attacchi informatici. Basti pensare che oltre la metà degli italiani (51%) sarebbe disposta a pagare di più pur di sapere che i propri dati sono adeguatamente protetti. E circa un italiano su tre abbandonerebbe del tutto i servizi di un’azienda se questa subisse violazioni o danni ai dati personali o li condividesse con terze parti per scopi differenti da quelli dichiarati.
Cresce la consapevolezza dei consumatori italiani
Negli ultimi due anni, gli utenti si sono dimostrati più attenti e informati in tema di privacy e protezione dei dati. Il 38% degli italiani ha dichiarato di comprende a fondo le norme che regolamentano la materia (nel 2020 erano solamente il 18%). Un passo in avanti consistente, che posiziona i nostri concittadini ad un livello superiore rispetto anche agli abitanti di altri Paesi europei come Francia, Germania e Regno Unito.
Tuttavia, se ben 8 italiani su 10 sanno come tenere al sicuro le informazioni personali, solo il 38% controlla con regolarità le impostazioni per assicurarsi di seguire le migliori pratiche per mantenere i propri dati privati e sicuri.
“La protezione dei dati personali è diventato uno dei temi più discussi negli ultimi due anni, complice anche l’arrivo della pandemia” ha dichiarato Antonio Matera, Regional Vice President Sales Italy, Malta, Greece & Cyprus di OpenText. “I consumatori italiani si sono rivelati tra i più preoccupati e allo stesso modo tra i più attenti ed informati. La necessità di proteggere le informazioni personali è diventata mission-critical anche per le aziende. Tutti i settori dell’industria e dei servizi possono trovare nella privacy dei dati non solo delle sfide, ma anche delle opportunità. Riuscire a proteggere con successo i dati personali dei clienti, infatti, significa aumentare la loro fiducia e aumentarne di conseguenza la fedeltà”.