L’Italia e le sue grandi destinazioni internazionali di turismo non figurano nella classifica delle città dove i turisti stranieri spendono di più.
La notizia (non buona per l’Italia)
L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per essere una delle destinazioni preferite dal turismo mondiale. Dopotutto l’Italia è una destinazione turistica popolare, nota per le sue città storiche, le sue belle coste e la sua cultura variegata. Alcune delle destinazioni turistiche più popolari in Italia sono Roma, Firenze, Venezia, Milano e Napoli, solo per parlare delle grandi città.
L’Italia ha una storia lunga e ricca, che risale all’Impero Romano. Il Paese ospita numerosi monumenti e rovine storiche, tra cui il Colosseo, il Foro Romano e la Torre di Pisa. L’Italia è nota per essere un importante centro di arte e cultura. Il Paese ospita alcuni dei musei e delle gallerie d’arte più famosi al mondo, tra cui la Galleria degli Uffizi a Firenze e i Musei Vaticani a Roma. L’Italia è anche sede di molti famosi teatri d’opera, come La Scala di Milano.
La nostra nazione è ampiamente conosciuta per il suo cibo delizioso. Alcuni dei piatti italiani più famosi sono la pizza, la pasta e il risotto. L’Italia è anche la patria di alcuni dei migliori vini del mondo. L’Italia è anche un importante centro della moda. Il Paese è sede di molte famose case di moda, come Gucci, Prada e Versace. L’Italia è anche nota per i suoi prodotti di pelletteria e tessili di alta qualità.
Tutto bello e giusto, vero?
Quindi le nostre città dovrebbero essere quelle dove si spende di più, al mondo, perché noi ed i francesi (e recentemente gli spagnoli) ci sfidiamo annualmente per essere la nazione più turistica del mondo, con il maggior numero di visitatori esteri, in particolare.
Ovviamente, invece, non è così. Purtroppo il Bel Paese, la terra della pizza, della pasta e del vino, la culla del Rinascimento, la patria del maggior numero si siti UNESCO al mondo, la capitale mondiale della moda non vede nessuna delle sue famose città nella classifica delle prime 10 città al mondo dove i turisti internazionali spendono di più. E questo nonostante decine di milioni di turisti all’anno affollino la Penisola.
Le 10 città dove i viaggiatori internazionali spendono di più
Quando si tratta di viaggiare, alcuni turisti non badano a spese. E alcune città sono adatte ad attrarli.
Dalla lussuosa città del deserto di Dubai, alla città della luce e dell’amore, Parigi, molti viaggiatori internazionali oggi cercano di spuntare la crème de la crème delle destinazioni sulla loro lista dei desideri. In alcuni casi, cercano le esperienze opulente che hanno perso quando la pandemia ha fermato il mondo.
I dati provengono dalle ultime ricerche del World Travel and Tourism Council (WTTC), l’organismo che monitora il turismo mondiale. Ecco la classifica.
Posizione Città Nazione Ricavi dai turisti internazionali (2022) #1 Dubai UAE $29.42B #2 Doha Qatar $16.79B #3 London UK $16.07B #4 Macau Macau SAR $15.58B #5 Amsterdam Netherlands $13.59B #6 Istanbul Türkiye $13.13B #7 Barcelona Spain $12.73B #8 New York U.S. $12.45B #9 Singapore Singapore $10.97B #10 Paris France $9.76B
Venezia, Firenze e Roma, solo per citare le prime tre città italiane per presenze straniere, non compaiono.
Le destinazioni preferite da chi spende denaro
Chi ha soldi li spende, oltre a farli. Quando si pensa ai viaggi di lusso, si pensa agli hotel a cinque stelle, ai ristoranti stellati Michelin, ai negozi di lusso e a molte altre esperienze di alto livello. E le città della classifica sopra esposta hanno offerto ai viaggiatori internazionali proprio questo.
Prendiamo Dubai, per esempio.
Dubai è una città che offre esperienze (anche) stravaganti ai visitatori internazionali. Dal Burj Khalifa alle escursioni nel deserto e alle crociere in yacht, a Dubai ce n’è per tutti i gusti. La città è anche una delle principali destinazioni di viaggio per gli amanti dello shopping di lusso, grazie alla sua reputazione di shopping di alto livello esente da tasse e al suo impegno nel fornire un’esperienza di lusso, che effettivamente si percepisce bene se ci si va.
La posizione di Dubai è un altro fattore di successo. La città si trova al crocevia naturale tra Europa, Asia, Africa e Medio Oriente, e ospita uno degli aeroporti più trafficati e ben collegati del mondo. Questo rende facile per i viaggiatori internazionali raggiungere Dubai, e la posizione centrale della città la rende un comodo punto di partenza per esplorare la regione.
Nel 2022, i viaggiatori internazionali hanno speso quasi 30 miliardi di dollari a Dubai.
Oppure Londra. La capitale britannica è stata a lungo una delle mete preferite dagli ultra ricchi e, di conseguenza, la città offre un’abbondanza di servizi per i viaggiatori benestanti. Ad esempio, Londra ospita più hotel a cinque stelle di qualsiasi altra città. Inoltre, Londra offre ai viaggiatori ultra-ricchi l’accesso a un’ampia gamma di negozi di stilisti di alto livello, nonché a musei, gallerie e monumenti di fama mondiale.
Naturalmente, la città più grande del Regno Unito vede anche un elevato volume complessivo di turisti, che si aggiunge ai 16 miliardi di dollari che i visitatori globali hanno speso in città nel 2022.
Perché nelle città italiane non si spende?
Ovviamente bisogna contestualizzare il tutto.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), nel 2022 gli arrivi di turisti internazionali in Italia sono stati 55,9 milioni. Questo dato rappresenta un aumento del 94% rispetto al 2021, ma è ancora inferiore del 26% rispetto al livello pre-pandemia del 2019.
I primi 5 Paesi di provenienza dei turisti in Italia nel 2022 sono stati:
- Germania (12,8 milioni)
- Francia (10,6 milioni)
- Spagna (9,9 milioni)
- Stati Uniti (7,3 milioni)
- Regno Unito (6,9 milioni)
Le destinazioni turistiche più popolari in Italia nel 2022 sono state:
- Roma
- Venezia
- Milano
- Firenze
- Napoli
Quindi come è possibile che le principali città italiane, Milano in primis in base a quanto detto prima, non compaiano nella classifica? La risposta, a ben pensarci, è piuttosto semplice e, diciamocelo, sconfortante. L’Italia è una destinazione popolare, non di lusso. Praticamente 60 milioni di persone visitano il nostro Paese all’anno, ma spendono poco. Molto poco. Troppo poco.
E’ evidente come il nostro turismo sia popolare (nel senso di gradita) visto il numero di presenze e la quantità di denaro speso. Ma nessuna delle grandi destinazioni turistiche, neanche Milano, capitale della moda e degli affari italiana, riesce ad attirare un turismo che spenda realmente e ad ogni livello. Ovviamente i ricchi frequentano Milano (dove arrivano orme di turisti solo ed esclusivamente per acquistare nel quadrilatero della moda o a Citylife, e poi ripartire subito dopo) e spendono anche tanto, ma limitatamente.
L’offerta italiana non è adatta ad un turismo di lusso, che spenda tanto, ma dovunque. E’ invece adatta ad accogliere decine di milioni di persone, a contare tanto sul PIL nazionale (lo vedremo tra poco più sotto), ad arrivare ad occupare una percentuale fondamentale dei lavoratori italiani, ma non ad offrire a chi realmente ha denaro da spendere qualcosa che apporti un contributo ancora più deciso alla ricchezza della nazione, neanche nelle sue città più importanti ed invidiate in tutto il mondo.
La situazione italiana nel complesso
Il settore dei viaggi e del turismo italiano è comunque in forte ripresa dopo la pandemia. Quest’anno il settore dovrebbe contribuire all’economia italiana con 194 miliardi di euro, entro il 3% del picco pre-pandemia.
Il WTTC prevede inoltre che il settore creerà più di 65.000 posti di lavoro nel 2023, recuperando quasi tutti i posti di lavoro persi a causa della pandemia COVID 19, e raggiungendo quasi 2,8 milioni di persone.
Nel 2022, il contributo del settore Viaggi e Turismo al PIL è cresciuto del 33,4%, raggiungendo oltre 194 milioni di euro e rappresentando il 10,2% dell’economia italiana, avvicinandosi al massimo del 2019 di 200,5 miliardi di euro.
Nel 2022 il settore ha anche creato 315.000 posti di lavoro in più rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 2,7 milioni di posti di lavoro a livello nazionale – un posto di lavoro su nove in tutta Italia.
Il settore ha recuperato 334.000 dei 477.000 posti di lavoro persi durante la pandemia.
Sempre lo scorso anno ha visto anche il ritorno dei viaggiatori internazionali in Italia, con una spesa dei visitatori stranieri cresciuta del 99,3% fino a raggiungere oltre 42 miliardi di euro, solo l’11% in meno rispetto ai livelli del 2019. Nei prossimi dieci anni si prevede che il turismo crescerà fino a rappresentare il 12% del PIL italiano. Ma purtroppo, come visto, anche la crescita di questa spesa non è sufficiente per contare qualcosa nelle città al mondo dove si spende di più.
L’ente mondiale del turismo prevede comunque che il settore aumenterà il suo contributo al PIL fino a quasi 237 miliardi di euro entro il 2033, quasi il 12% dell’economia italiana e darà lavoro a oltre 3,3 milioni di persone in tutto il Paese, con un italiano su sette che lavorerà nel settore.