E' stato presentato in occasione dell'incontro del 14 maggio scorso, il quinto rapporto annuale stilato da UNIREC – Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito – sull'andamento del settore, grazie alla collaborazione delle 205 imprese associate (che rappresentano l’85% del “libero mercato”).
Il rapporto ci mostra un comparto che paga il difficile momento economico, con una decrescita costante dal 2007 in termini di performance e fatturato. Eppure ci mostra anche la risposta che il settore vuole dare a questa crisi, con aziende che hanno investito moltissimo in formazione, con una media circa 21 ore per ogni addetto, rispetto alle 17 ore medie dell'anno precedente, calcolata sui 19.000 addetti (circa 1.300 in più rispetto al 2013).
Sono 1.323 le imprese attive nel 2014 classificate dalla CCIAA nel comparto “Tutela del Credito”, suddivise in SRL (il 48% del totale), Ditte Individuali (il 34% del totale), SAS (il 12% del totale) e SPA (meno del 2% del totale).
Nonostante nella maggior parte dei casi si tratti di piccole medie e aziende, sono pochi operatori a tenere le redini del mercato (il 2% degli operatori deteneva nel 2013 quasi il 68% del fatturato complessivo e il 62% del fatturato per la sola attività di recupero).
Le imprese associate UNIREC nel 2014 hanno avuto in gestione crediti da riscuotere per 56,2 miliardi di euro (+ 16% rispetto al 2013), per il 72% erano pratiche settore Bancario / Finanziario /leasing, per il 23% si tratta di pratiche del settore Utilities e per il 5% di pratiche del settore Commerciale / Assicurativo / P. A., riuscendo a risolvere positivamente, ed in via extra giudiziale, quasi la metà delle posizioni, recuperando nell'arco dei 12 mesi quasi 10 miliardi di Euro.
Ciononostante il tasso medio di recupero, proseguendo il trend negativo iniziato nel 2007, ha accusato un ulteriore calo scendendo al 17,2%. Dal 2007 è diminuito di 14,1 punti, riducendosi complessivamente di quasi il 50%, come pure è diminuita la provvigione media che ora si attesta sul 5,79%. Da sottolineare che nella maggior parte dei casi la provvigione sul recuperato rappresenta l'unico pagamento percepito, nonostante il costo che spesso le società sostengono per la lavorazione delle pratiche.
I rapporti annuali UNIREC ci raccontano un comparto che negli ultimi 7 anni ha visto contemporaneamente aumentare il numero di posizioni affidate e diminuire le performance di recupero. Molto dipende dalla congiuntura economica, dall'aumento della disoccupazione e l'impoverimento delle famiglie, ma anche della grandi mandanti che spesso hanno modificato la gestione degli insoluti, affidando pratiche più anziane o contratti cessati, gestendo le altre posizioni (più facilmente recuperabili) internamente.
Il rapporto è rappresentativo non solo della situazione del comparto, ma anche della situazione socio economica del Paese, ripresentando dati che sono già emersi in altri studi, uno su tutti la divisione tra Nord e Sud, non tanto per numero di posizioni lavorate ( Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania sono le regioni con il maggior numero di posizioni affidate) ma per percentuale di recupero, con Campania e Sicilia che si confermano regioni “difficili”, mentre rimangono “virtuose” Lazio, Lombardia, Trentino Alto Adige, Marche e Friuli.
di Laura Torresan
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