Il ministro delle finanze finlandese ha proposto un provvedimento per eliminare l’asta giudiziaria e velocizzare i tempi di recupero del credito da parte delle banche
Pignorare e vendere la casa boicottando le trafile burocratiche che attualmente ammorbano tutti gli stati membri dell’Ue, Italia compresa. È questo l’obiettivo dell’Unione europea, che attraverso il ministro delle finanze finlandese, Mika Lintilä, ha proposto un provvedimento per velocizzare le procedure di recupero crediti da parte delle banche o di altri creditori in genere. La proposta di legge intende anche evitare un ulteriore aumento delle giacenze di Npl in seno alle banche europee.
Ad oggi, la normativa vigente che prevede la vendita all’asta dell’immobile pignorato, oltre a richiedere tempi lunghi, costa parecchio e alla fine si rischia di recuperare meno di quanto preventivato. La difficoltà di recuperare i crediti in toto si rifà sulle banche che vedono aumentare la mole di Npl nei loro bilanci. Alcuni Paesi come l’Italia, che al momento conta uno stock di 160 miliardi di euro di crediti deteriorati, sarebbero già pronti a sposare l’iniziativa.
In tal proposito, il Consiglio europeo ha approvato una proposta relativa ai requisiti minimi necessari a poter gestire le inadempienze in via stragiudiziale. La proposta verrà discussa al Parlamento di Strasburgo, ma saranno poi i singoli Stati dell’Ue a legiferare in merito adeguandosi alle direttive europee. Tutto dovrebbe partire dal momento della stipula del contratto di finanziamento con la banca, fornendo a garanzia beni mobili o immobili. Quindi, si dovrebbe stabilire una soglia minima di finanziamento, tenendo anche conto che l’abitazione principale non può essere pignorata se il debito non supera un certo importo (attualmente 120 mila euro). In caso di insolvenza, e dopo aver esperito i tentativi di recupero del credito, il debitore potrebbe vedersi pignorato il bene posto a garanzia e venduto senza passare per le procedure attuali. Qualora l’immobile venisse venduto per via privata, il creditore tratterrebbe per sé l’importo spettante dando al debitore (qualora avanzi qualcosa dalla vendita) la parte eccedente. Tale provvedimento riguarderebbe sia le imprese che i privati.