Recuperare i crediti per le società all’interno della comunità europea da oggi sarà più semplice e sicuramente più economico.
Dal 18 gennaio 2017 è infatti in vigore la procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo sui conti correnti bancari, che potrà essere richiesta dal creditore alla magistratura dello Stato del debitore e sarà valida su tutto il territorio comunitario (ad esclusione di Danimarca e Regno Unito).
I giudici avranno 10 giorni di tempo dalla ricezione della domanda per emettere o rifiutare l’ordinanza di sequestro cautelativo. I tempi così ristretti sono previsti per impedire al debitore di spostare il denaro da una banca all’altra allo scopo di eludere il pagamento.
Inoltre la magistratura non avrà l’obbligo di informare il debitore della procedura in atto, condizione che permette un certo vantaggio in fase di riscossione dei crediti.
Il sequestro congelerà sul conto corrente del debitore l’importo da recuperare, in modo da poter garantire la disponibilità necessaria a saldare il debito.
La procedura prevede anche la possibilità da parte del debitore di ricorrere contro l’ordinanza.
Sono quindi disponibili dei formulari standard in tutta la Comunità Europea, che permetteranno di essere più efficienti e coordinati, allo scopo di recuperare i quasi 600 milioni di euro che, secondo la commissione Europea, le piccole e medie aziende si fanno sfuggire ogni anno con crediti intracomunitari non riscossi.