Cosa sta succedendo in OpenAI, la società famosa per ChatGPT, dopo l’allontanamento, e l’improvvisa riassunzione, di Sam Altman, tra grandi incertezze e ripensamenti?
Cosa è successo e perché?
Venerdì 18 novembre 2023, Sam Altman, co-fondatore e CEO di OpenAI, è stato rimosso dal suo incarico. La notizia ha colto di sorpresa non solo il mondo della tecnologia, ma anche gli stessi dipendenti dell’azienda.
La decisione è stata presa dal consiglio di amministrazione di OpenAI, che ha citato una “mancanza di fiducia” nei confronti di Altman. Secondo il consiglio, Altman avrebbe preso decisioni senza consultare i membri del consiglio e avrebbe creato un ambiente di lavoro insoddisfacente per i dipendenti.
Altman ha respinto le accuse, affermando che la sua rimozione è stata il risultato di un complotto da parte di alcuni membri del consiglio, che erano in disaccordo con la sua visione per OpenAI.
La rimozione di Altman è un evento significativo per il mondo dell’intelligenza artificiale. Altman è stato un leader visionario per OpenAI, contribuendo a trasformarla in una delle principali società di ricerca sull’IA. La sua uscita solleva interrogativi sul futuro di OpenAI e sulla sua capacità di continuare a svolgere un ruolo guida nello sviluppo dell’IA.
I motivi della rimozione di Altman dal board di OpenAI
I motivi specifici della rimozione di Altman non sono stati chiariti dal consiglio di amministrazione. Tuttavia, secondo alcune fonti, la decisione sarebbe stata presa a seguito di una serie di disaccordi tra Altman e il consiglio, in particolare con Ilya Sutskever, co-fondatore e presidente del consiglio.
Sutskever avrebbe dunque giocato un ruolo chiave nella rimozione di Sam Altman dal ruolo di CEO dell’azienda. Altman e Greg Brockman, ex presidente di OpenAI, hanno affermato che Sutskever è stato il principale promotore della riunione del consiglio di amministrazione che ha portato alla loro uscita.
Secondo un rapporto di The Information, il licenziamento di Altman è stato in parte causato da un disaccordo sulla sicurezza dell’IA. Altman era favorevole a una maggiore trasparenza sui progressi di OpenAI, mentre Sutskever era più cauto, temendo che la trasparenza potesse mettere a rischio la sicurezza dell’IA.
In un incontro con i dipendenti di OpenAI poco dopo la riunione del consiglio di amministrazione, Sutskever ha dichiarato che il licenziamento di Altman era “la decisione giusta“. Il licenziamento di Altman e le dimissioni di Brockman hanno portato (anche) alle dimissioni di tre ricercatori senior da OpenAI.
Un altro disaccordo riguardava la questione della commercializzazione. Altman era favorevole a un approccio più commerciale per OpenAI, mentre Sutskever era più favorevole a un approccio più accademico.
Le conseguenze della rimozione
La rimozione di Altman ha avuto un impatto significativo su OpenAI. L’azienda ha perso un leader carismatico e visionario, e ha dovuto affrontare (e sta ancora affrontando, visto quanto recentemente sono accaduti i fatti) il rischio di una ulteriore fuga di talenti, oltre ai tre ricercatori senior già persi.
La nuova CEO di OpenAI, Mira Murati, è una giovane ingegnera con un background tecnico. Murati ha dichiarato di voler continuare a perseguire la missione di OpenAI di sviluppare un’intelligenza artificiale generale sicura e a beneficio di tutta l’umanità.
Tuttavia, è probabile che la rimozione di Altman lasci un segno duraturo su OpenAI. L’azienda dovrà affrontare la sfida di ricucire le divisioni interne e di ritrovare la sua direzione strategica.
Le implicazioni per il mondo dell’IA
La rimozione di Altman è un evento significativo anche per il mondo dell’IA in generale. Altman era un leader riconosciuto nel settore, e la sua uscita solleva interrogativi sul futuro dell’IA.
Alcuni osservatori temono che la rimozione di Altman possa ostacolare lo sviluppo dell’IA. Altman era un sostenitore di un’IA aperta e responsabile, e la sua uscita potrebbe portare a un approccio più chiuso e aggressivo da parte di altre società di ricerca sull’IA.
Altri osservatori ritengono che la rimozione di Altman possa invece essere un’opportunità per una nuova leadership. Murati è una giovane ingegnera con un background tecnico, come detto, e potrebbe portare una nuova visione all’IA.
Solo il tempo dirà quali saranno le implicazioni a lungo termine della rimozione di Altman. Tuttavia, è chiaro che l’evento è un punto di svolta per il mondo dell’IA.
Il colpo di scena
Tutto quanto detto finora sembrava la fine dalla storia ma, come in un romanzo giallo che si rispetti, non è stato così.
Infatti, dopo solo 5 giorni, ecco il colpo di scena: Sam Altman è stato riassunto. E il board, cioè il CdA di OpenAI, è stato profondamente cambiato.
Sembra (più che sembra, potremmo dire che è certo) che l’operazione di riassunzione di Altman sia stata opera di Microsoft, principale azionista della società di studio sull’intelligenza artificiale (OpenAI è una “partial profit”, nata come no profit proprio per studiare lo sviluppo della IA).
Il cambio nel board, tra l’altro, con l’ingresso di due pesi massimi come l’ex co-ceo di Salesforce, Bret Taylor, e Larry Summers, economista ed ex presidente di Harvard, sembra orientare l’azienda verso una dimensione decisamente più “capitalista”, ovvero di guadagno, visto l’interesse sempre maggiore sull’intelligenza artificiale, e visto che ChatGPT è il prodotto di maggior successo della storia, con 100 milioni di abbonati dopo solo un mese dal lancio (al momento di scrivere, a fine novembre 2023, siamo a 180 milioni).
Perché Sam Altman è stato riassunto da OpenAI?
Sam Altman è stato riassunto da OpenAI per una serie di motivi, tra cui:
- Le proteste di dipendenti e investitori. Dopo l’annuncio del licenziamento di Altman, oltre 500 dei 700 dipendenti di OpenAI hanno minacciato di dimettersi in massa. Anche alcuni degli investitori dell’azienda, tra cui proprio Microsoft, hanno espresso il loro disaccordo con la decisione del consiglio di amministrazione.
- La necessità di mantenere la coesione dell’azienda. Il licenziamento di Altman ha creato una grande incertezza e divisione all’interno di OpenAI. Il suo ritorno è stato visto come un modo per rimettere insieme l’azienda e garantire la sua continuità.
- La fiducia di Microsoft. Microsoft, che è come detto il principale investitore in OpenAI (insieme a insieme a Sequoia Capital, Thrive Capital e Tiger Global), ha sostenuto il ritorno di Altman. La società ha affermato che Altman è la persona migliore per guidare l’azienda nel futuro.
In particolare, le proteste dei dipendenti erano dovute a una serie di controversie che avevano coinvolto Altman e il consiglio di amministrazione di OpenAI. Tra queste, la presunta mancanza di trasparenza da parte dell’azienda in merito ai suoi sistemi di intelligenza artificiale, e la decisione di Altman di accettare un ruolo di consulente presso una società di investimenti che opera nel settore dell’intelligenza artificiale militare.
Il ritorno di Altman a OpenAI è stato salutato da molti come una vittoria per l’azienda e per la sua missione di promuovere un’intelligenza artificiale sicura e responsabile.