Secondo Skinner il rapporto di collaborazione tra banche e Fintech deve affrontare cinque step: l’evoluzione nel Regno Unito è a uno stato avanzato, ma l’Italia insegue
L’evoluzione del mercato finanziario in chiave digitale ha contrapposto nel corso degli anni il sistema tradizionale, ovvero le banche, con il mondo del fintech e dell’innovazione tecnologica. Contrapposizione e scontro tuttavia, non era la strada migliore da seguire: la risposta è rappresentata dal concetto di collaborazione. È quanto espresso recentemente anche da Chris Skinner, Presidente del Financial Services Club, una delle più importanti reti di rappresentanza per i servizi finanziari in Europa. Skinner ha suddiviso il rapporto tra istituti bancari e start up fintech in cinque fasi. L’analisi è stata ripresa anche da uno studio di borsadelcredito.it.
Gli step consistono nella fase di rottura, discussione, collaborazione, integrazione e rinnovo.
La prima fase coincide con il cambio di mentalità da parte delle start up fintech. Infatti, se in un primo momento esse volevano distruggere le banche e sostituirle, successivamente hanno capito che la strada giusta da seguire era di lavorarci assieme. Al tempo stesso il sistema tradizionale ha smesso di vedere nel fintech una minaccia, piuttosto un’opportunità per il futuro.
Lo step successivo riguarda il momento della discussione. Il cambio di atteggiamento ha portato i due soggetti ad iniziare comunicare, grazie anche alle Sandbox regolamentari e agli investimenti in seed. La terza fase è quella della collaborazione vera e propria, in cui da entrambe le parti si è cominciato ad assistere alla “creazione di vere e proprie partnership”.
Le fasi che seguono, ma che tuttavia devono ancora verificarsi, coincidono con l’integrazione e il rinnovo, da cui nascerà il Fintech 2.0, “dove la finanza scorrerà sulla rete poiché sarà completamente integrata come un sistema semplice, senza interruzioni, abilitato a Internet, globale e in tempo reale”.
Secondo l’ufficio ricerche di borsadelcredito.it, attualmente l’Italia sta attraversando la seconda fase, in cui l’introduzione della Sandbox normativa e la Psd2 in vigore dal 14 settembre scorso imprimeranno una forte accelerazione allo sviluppo del settore. Il Regno Unito invece si trova in una situazione più avanzata che coincide con la fase di collaborazione, iniziata nel 2017 e che si protrarrà, secondo Skinner, fino al 2022.