Crédit Agricole Cariparma acquisterà il 95% del capitale delle Casse di Cesena, Rimini e San Miniato dallo Schema volontario del Fondo interbancario per la tutela dei depositi (Fidt) per 130 milioni, evitandone così la liquidazione. Dopo oltre sei mesi di trattativa, l’accordo è arrivato il 29 settembre presso la sede milanese di Crédit Agricole tra il ceo di Agricole Italia Cariparma, Giampiero Maioli, e il presidente di Fidt, Salvatore Maccarone.
Prima di passare al gruppo francese i tre istituti verranno ricapitalizzati dal Fondo interbancario per 470 milioni e ripuliti di 2,7 miliardi di Npl, nell’ambito di un’operazione concordata con il fondo Atlante 2 e i cda delle tre casse, mentre altri 290 milioni verranno ceduti al fondo Algebris. Per quanto riguarda la cartolarizzazione dei 2,7 miliardi di crediti deteriorati, Atlante 2 sottoscriverà la quota mezzanina, la maggiore, pari a 517 milioni. La quota senior, 360 milioni, verrà coperta con un finanziamento-ponte da parte di Banca Imi, Hsbc e Credit Suisse, mentre la tranche junior (quella più a rischio), pari a 160 milioni, sarà sottoscritta dal fondo presieduto da Salvatore Maccarone.
Il contratto è stato subito inviato alla Bce che ha 90 giorni di tempo per esaminarlo e approvarlo. Crédit Agricole Cariparma ha espresso la propria soddisfazione per il raggiungimento dell’accordo, sottolineando che “l’operazione contribuisce al rafforzamento della presenza del gruppo Crèdit Agricole in Italia”. Di fatto, il gruppo francese aumenterà la propria quota a livello nazionale dell’1%, arrivando a sfiorare il 3,7%. Particolarmente significativo l’incremento delle quote di mercato in Toscana, dove l’Agricole Cariparma passerà dal 2 al 6%, mentre in Emilia Romagna il gruppo salirà dal 6 all’11%. Dal punto di vista della clientela, l’incremento sarà superiore al 20%,(le tre banche contano circa 400 mila clienti), superando i 2 milioni di persone.
La chiusura dell’operazione è prevista entro fine anno.
A cura della Redazione
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