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Semplificazioni fiscali per la successione: nuove agevolazioni per chi ha meno di 26 anni

Semplificazioni fiscali per la successione: nuove agevolazioni per chi ha meno di 26 anni

Sono state recentemente introdotte semplificazioni relative alla gestione della successione in Italia. In particolare, sono state introdotte procedure più semplici per calcolare e pagare l’imposta di successione in modalità “fai da te”. Inoltre, i giovani sotto i 26 anni possono beneficiare di ulteriori agevolazioni fiscali, rendendo il processo meno oneroso per loro.

Con l’ok definitivo al decreto delegato sulle imposte indirette, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), si introduce una serie di riforme significative nelle procedure fiscali italiane riguardanti le imposte di successione, donazione e registro. Questo intervento normativo rappresenta un passo avanti importante nel percorso di semplificazione del sistema tributario, un processo che mira a rendere più trasparenti e accessibili le procedure di calcolo e pagamento delle imposte indirette.

In particolare, queste modifiche interesseranno non solo le successioni, ma anche i trasferimenti d’azienda in ambito familiare e la tassazione dei trust, con un’implementazione che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025.

Semplificazione delle procedure fiscali

La riforma fiscale in questione introduce l’autoliquidazione come modalità principale di gestione delle imposte di successione e registro. Questo significa che i contribuenti saranno responsabili del calcolo e del pagamento delle imposte entro un termine di 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione.

Tale misura rappresenta un cambiamento sostanziale rispetto al passato, dove l’intervento dell’amministrazione finanziaria era più invasivo e burocraticamente complesso. L’obiettivo del Governo è chiaro: ridurre i tempi e le complicazioni amministrative per i contribuenti, semplificando al contempo il lavoro degli uffici fiscali.

Agevolazioni per i giovani eredi

Uno degli aspetti più innovativi del decreto è l’attenzione rivolta ai giovani eredi, in particolare a coloro che hanno un’età non superiore ai 26 anni. Questi contribuenti potranno beneficiare di una disposizione che consente loro di utilizzare le somme in giacenza presso banche e istituti finanziari o assicurativi, che costituiscono parte dell’attivo ereditario, per pagare le imposte catastali, ipotecarie e di bollo sugli immobili ereditati.

Questa misura è stata inserita per alleviare il peso fiscale sui giovani eredi, facilitando il loro accesso alle risorse necessarie per adempiere ai loro obblighi tributari. Come spiegato dal viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, tale disposizione permette alle banche di liberare immediatamente le somme necessarie per il pagamento delle imposte, semplificando così il processo successorio per i più giovani.

Autoliquidazione e modifica della dichiarazione di successione

Il principio dell’autoliquidazione, che diventerà la modalità principale di calcolo e pagamento delle imposte di successione, comporta anche una revisione delle modalità di presentazione della dichiarazione di successione.

D’ora in poi, la dichiarazione dovrà essere trasmessa esclusivamente in via telematica entro 12 mesi dall’apertura della successione, con l’unica eccezione per i soggetti non residenti, che potranno ancora inviare la documentazione tramite raccomandata. Questo cambiamento non solo semplifica il processo per i contribuenti, ma riduce anche la possibilità di errori o omissioni nella dichiarazione.

Un altro aspetto importante della riforma è l’eliminazione dell’obbligo di allegare alla dichiarazione di successione gli estratti catastali relativi agli immobili e il certificato dei pubblici registri per l’individuazione di navi e aeromobili. Questa misura snellisce ulteriormente la procedura, riducendo la quantità di documentazione necessaria e, quindi, il carico burocratico sui contribuenti.

Modifiche ai trasferimenti d’azienda in ambito familiare

Il decreto delegato introduce anche importanti novità per quanto riguarda i trasferimenti d’azienda in ambito familiare. In caso di passaggio di quote sociali e azioni di società di capitali e cooperative ai discendenti o al coniuge, l’esclusione dalla tassazione si applicherà solo se il trasferimento comporta l’acquisizione del controllo di diritto, come previsto dal Codice civile, o se tale controllo è già esistente. Tuttavia, questa agevolazione fiscale sarà subordinata al mantenimento del controllo da parte degli eredi per un periodo minimo di 5 anni dalla data del trasferimento. Questa disposizione mira a garantire una continuità gestionale nelle imprese familiari, evitando il frazionamento e la dispersione del controllo aziendale a breve termine.

Inoltre, l’esclusione dalla tassazione verrà estesa anche ai trasferimenti di quote sociali e azioni di società residenti in Paesi dell’Unione Europea, dello Spazio Economico Europeo o in Stati che garantiscono un adeguato scambio di informazioni. Questa apertura internazionale rappresenta un passo significativo verso l’armonizzazione delle regole fiscali italiane con quelle europee, favorendo la libera circolazione dei capitali e la competitività delle imprese italiane sul mercato globale.

Tassazione dei trust

Un altro elemento di rilievo della riforma riguarda la tassazione dei trust. Il decreto chiarisce che l’imposta si applicherà al momento del trasferimento dei beni e dei diritti a favore dei beneficiari. Tuttavia, sarà possibile prevedere un prelievo anticipato al momento in cui il trustee presenta la dichiarazione di successione o conferisce i beni nel trust. In questo modo, la tassazione avverrà senza che sia necessario un ulteriore prelievo quando i beni saranno effettivamente trasferiti ai beneficiari. Questa disposizione mira a eliminare le incertezze e le doppie imposizioni che spesso caratterizzano la tassazione dei trust, offrendo un quadro normativo più chiaro e prevedibile per i contribuenti e per gli operatori del settore.

Donazioni e liberalità indirette

Infine, il decreto recepisce gli orientamenti più recenti della Corte di Cassazione in materia di donazioni e liberalità indirette. Viene stabilito che le liberalità indirette non saranno tassate, a meno che non vengano espressamente dichiarate in fase di accertamento o fatte emergere dai contribuenti stessi. In tali casi, l’imposta applicabile sarà dell’8% per la parte che eccede la franchigia. Se, invece, la registrazione della liberalità indiretta avviene su base volontaria, saranno applicabili le aliquote e le franchigie previste per le donazioni dirette.

Implicazioni e prospettive future

Le riforme introdotte dal decreto delegato rappresentano un passo importante verso la modernizzazione e la semplificazione del sistema fiscale italiano. L’introduzione dell’autoliquidazione come principio guida per il calcolo e il pagamento delle imposte di successione e registro riflette un cambiamento di paradigma che punta a responsabilizzare maggiormente i contribuenti, riducendo al contempo l’intervento dell’amministrazione finanziaria. Questo nuovo approccio, unito alla digitalizzazione delle procedure, promette di rendere il sistema tributario più efficiente, trasparente e meno oneroso per i cittadini.

Le agevolazioni previste per i giovani eredi e le semplificazioni procedurali mirano a facilitare l’accesso alla proprietà e alla gestione patrimoniale per le nuove generazioni, riducendo il carico fiscale e burocratico che spesso rappresenta un ostacolo significativo per i giovani contribuenti. Allo stesso tempo, le modifiche alle regole sui trasferimenti d’azienda in ambito familiare e sulla tassazione dei trust riflettono un impegno a garantire maggiore stabilità e continuità alle imprese familiari, promuovendo una gestione responsabile e a lungo termine del patrimonio aziendale.

Sul fronte internazionale, l’apertura delle agevolazioni fiscali ai trasferimenti di quote sociali e azioni di società residenti in Paesi dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo è un segnale positivo verso l’integrazione europea e la cooperazione fiscale internazionale. Questa misura potrebbe contribuire a rafforzare la competitività delle imprese italiane e a favorire gli investimenti esteri, rendendo l’Italia un Paese più attraente per gli investitori internazionali.

Tuttavia, come in ogni processo di riforma, sarà fondamentale monitorare attentamente l’implementazione di queste misure per valutarne l’efficacia e l’impatto sul sistema fiscale nel suo complesso. Il successo di queste riforme dipenderà in gran parte dalla capacità del Governo e dell’amministrazione fiscale di garantire un’applicazione coerente e uniforme delle nuove norme, nonché dalla collaborazione attiva dei contribuenti e degli operatori del settore.

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