L’International Working Group on Data Protection in Technology (IWGDPT) ha diffuso un importante documento di lavoro sulle Smart City, alla cui stesura ha contribuito anche il nostro Garante Privacy
Smart city e diritti fondamentali: sfide e opportunità
Le città intelligenti, o smart city, sono un modello di sviluppo urbano che si basa sull’utilizzo di tecnologie innovative per migliorare la qualità della vita dei cittadini e la sostenibilità delle città. Queste tecnologie includono sensori, intelligenza artificiale, big data e Internet of Things (IoT).
Le smart city hanno il potenziale di migliorare significativamente molti aspetti della vita urbana, come la mobilità, l’ambiente, la sicurezza e i servizi pubblici. Tuttavia, l’utilizzo di queste tecnologie comporta anche alcuni rischi per i diritti fondamentali dei cittadini, come la privacy, la sicurezza e l’uguaglianza.
Questa necessità è stata evidenziata anche dall’International Working Group on Data Protection in Technology (IWGDPT) che lo scorso 8 settembre ha diffuso un importante documento di lavoro sulle “Smart Cities”, alla cui stesura ha contribuito anche il nostro Garante Privacy.
Le sfide per i diritti fondamentali nelle smart city
Privacy
Una delle principali sfide per i diritti fondamentali nelle smart city è la protezione della privacy dei cittadini. Le tecnologie utilizzate in queste città intelligenti, come i sensori e i big data, possono raccogliere una grande quantità di dati personali sui cittadini, come i loro movimenti, le loro abitudini di consumo e le loro preferenze.
Questi dati possono essere utilizzati per scopi legittimi, come migliorare i servizi pubblici o garantire la sicurezza urbana. Tuttavia, possono anche essere utilizzati per scopi illeciti, come la sorveglianza di massa o il profiling di individui, come avviene in Cina, per esempio (ma quella è una dittatura…).
Sicurezza
Un’altra sfida per i diritti fondamentali nelle smart city è la sicurezza dei cittadini. Le tecnologie utilizzate, come l’intelligenza artificiale e i sistemi di controllo, possono essere utilizzate per monitorare e controllare i cittadini.
Queste tecnologie possono essere utilizzate per scopi legittimi, come prevenire i crimini e garantire la sicurezza urbana. Tuttavia, possono anche essere utilizzate per scopi illeciti, come la repressione di manifestazioni o la discriminazione di determinate categorie di cittadini.
Uguaglianza
Infine, le smart city possono creare nuove forme di disuguaglianza tra i cittadini. Le tecnologie utilizzate possono essere accessibili solo a determinate categorie di cittadini, come quelli che hanno un reddito elevato, o che vivono in determinate aree urbane.
Questo potrebbe creare nuove forme di esclusione sociale e discriminazione.
Le opportunità per i diritti fondamentali nelle città intelligenti
Le smart city possono anche offrire nuove opportunità per promuovere i diritti fondamentali dei cittadini. Ad esempio, le tecnologie che verranno utilizzate possono essere utilizzate per:
- Migliorare l’accesso ai servizi pubblici, come l’istruzione, la sanità e l’assistenza sociale.
- Promuovere la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
- Garantire la trasparenza e la responsabilità delle autorità pubbliche.
Come tutelare i diritti fondamentali nelle smart city
Per tutelare i diritti fondamentali nelle città intelligenti sarà necessario adottare misure di governance e di controllo adeguate. Queste misure dovrebbero includere:
- Regolamenti e leggi che proteggano la privacy, la sicurezza e l’uguaglianza dei cittadini.
- Strumenti per garantire la trasparenza e la responsabilità delle autorità pubbliche.
- Partecipazione dei cittadini al processo decisionale sulle smart city.
Approfondimenti
Inoltre, è importante considerare alcuni aspetti specifici delle smart city italiane. Ad esempio, l’Italia ha una lunga tradizione di diritti fondamentali e una forte cultura di partecipazione dei cittadini.
Questi fattori possono essere un vantaggio per la tutela dei diritti fondamentali nelle città intelligenti italiane. Tuttavia, è importante che le autorità pubbliche siano consapevoli di questi rischi e adottino misure adeguate per prevenirli.
Alcuni esempi di buone pratiche
Esistono alcuni esempi di buone pratiche per la tutela dei diritti fondamentali nelle smart city. Ad esempio, la città di Barcellona ha adottato un regolamento per la protezione dei dati personali.
Questo regolamento prevede che i dati raccolti dalle tecnologie utilizzate nella città intelligente siano utilizzati solo per scopi legittimi, e che i cittadini abbiano il diritto di accedere e rettificare i propri dati.
Un altro esempio è la città di Amsterdam, che ha creato un’app per i cittadini per partecipare al processo decisionale sulle smart city. Questa app consente ai cittadini di esprimere la propria opinione su progetti e iniziative smart.
Questi esempi dimostrano che è possibile tutelare i diritti fondamentali nelle smart city adottando misure di governance e di controllo adeguate. Basta volerlo.
Concludendo…
…le smart city hanno il potenziale di migliorare la qualità della vita dei cittadini e la sostenibilità delle città. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi che queste tecnologie comportano per i diritti fondamentali.
Adottando misure di governance e di controllo adeguate, è possibile tutelare i diritti fondamentali dei cittadini e garantire che le città intelligenti siano uno strumento di sviluppo sostenibile e inclusivo.