La smart TV è un apparecchio presente in molte case. Il suo utilizzo, tuttavia, sta destando sempre più preoccupazioni in materia di privacy e sicurezza.
La smart TV, sempre più presente nelle case degli italiani, è quell’apparecchio che, dotato di una connessione a internet, può creare seri problemi di privacy e sicurezza. Come? Attraverso webcam e microfoni presenti all’interno dei dispositivi che, intercettati da hacker, potrebbero esporre gli utenti a numerosi attacchi informatici e malware. Gli stessi potrebbero collegarsi inoltre agli ulteriori dispositivi situati in casa, come le telecamere di videosorveglianza, per raccogliere dati personali da vendere alle aziende.
Secondo uno studio condotto dall’azienda di sicurezza informatica Sababa Security, in collaborazione con l’Università di Twente e LP Avvocati, almeno il 70% dei canali esaminati porrebbe in essere queste pratiche.
Diverse ricerche avrebbero poi svelato un pixel nascosto all’interno dei televisori di nuova generazione. Attraverso questa tecnologia, denominata Automatic Content Recognition (ACR), l’apparecchio sarebbe in grado di riconoscere i programmi visti dall’utente finale, quanto tempo l’hanno guardato, e la loro reazione a determinati spot pubblicitari.
Combinate con terze parti queste informazioni profilano i gusti e le abitudini del consumatore, portando alla creazione di contenuti mirati, in linea con gli interessi del suo utilizzatore. Questo tracciamento inconsapevole da parte della persona comporta una violazione delle norme relative al Regolamento europeo della protezione sulla privacy (GDPR) istituito nel 2018.
Le decisioni dell’utente, dunque, potrebbero essere condizionate da questi processi, senza una reale adesione dell’utente coinvolto.
Cosa fare per proteggersi?
Data la gravità della situazione, l’utente può e dovrebbe:
- controllare se le notifiche sugli aggiornamenti del firmware da scaricare provengano dal produttore;
- dotarsi di un firewall e di un software antivirus affidabile, da tenere costantemente aggiornati.
- utilizzare il nastro isolante per coprire le telecamere e disattivare i microfoni.
A tener traccia dei comportamenti non sono solo lo smartphone e il computer, ma anche molti altri dispositivi. E’ necessario tutelarsi e sensibilizzare gli interessati sul tema, aumentandone la consapevolezza.