La sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è un reato che nei casi più gravi viene punito con la reclusione. Ad essere accusati di questo reato sono i soggetti che ostacolo l’operato del fisco nel recupero delle imposte dovute.

Il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è uno dei cosiddetti “reati presupposti” per la responsabilità amministrativa degli enti, contenuti nel decreto legislativo 231/2001.
Secondo la legge, viene applicata la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni per:

“Chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposte sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore ad euro cinquantamila, aliena simulatamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva”.

Cos’è la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte?

La sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è un reato fiscale che colpisce i soggetti che ostacolano la procedura di riscossione. Può essere messa in atto attraverso una simulazione di vendita o altri atti fraudolenti che coinvolgono i propri beni patrimoniali.  L’operato dell’erario viene quindi disturbato nel tentativo di non permettere il recupero del credito.
Gli elementi fondamentali per fare in modo che si configuri la sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte sono:

• la precedente esistenza di un debito erariale per imposte sui redditi;
• la simulazione di vendita (o altri tipi di atti fraudolenti) di uno o più beni del debitore;
• la finalità sottrattiva.

Inoltre, per fare in modo che si configuri il reato è sufficiente che venga ostacolata la procedura di riscossione. Non è quindi necessario che la procedura venga resa inefficace.

Il modello organizzativo 231

Il modello organizzativo 231 è l’unico strumento previsto dalla legge per impedire che le società siano sanzionate come penalmente responsabili. Questo tipo di sistema prevede l’analisi e la valutazione dei rischi interni ad una società e mette in atto un insieme di protocolli e di strumenti che prevengono la commissione di reati. Nel caso in cui il reato dovesse essere commesso da un soggetto terzo inserito nella società, questa non verrebbe condannata proprio grazie all’adozione di un modello che previene questi reati.