La criptovaluta $TRUMP ha suscitato grande entusiasmo tra i sostenitori del presidente e gli appassionati di criptovalute, ma sono proprio loro a correre il rischio di subirne le conseguenze negative. Numerosi imprenditori hanno interpretato questa iniziativa come un tentativo di Trump di trarre profitto dai propri sostenitori, senza comprendere che, al contempo, potrebbe compromettere la fiducia nell’intero settore.

Il lancio della criptovaluta $TRUMP

Nel gennaio 2025, a pochi giorni dal suo insediamento come Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha lanciato di una criptovaluta denominata $TRUMP. Questa “meme coin” ha lo scopo di celebrare la sua figura e i “valori” a lui associati. L’iniziativa ha immediatamente catturato l’attenzione del mercato delle criptovalute, generando un’impennata del valore del token nei giorni successivi al suo rilascio, poi subito sgonfiatasi, peraltro. Tuttavia, non sono mancate preoccupazioni etiche e finanziarie, con critiche che mettono in discussione il potenziale sfruttamento dei sostenitori di Trump e i conflitti di interesse derivanti dalla sua doppia posizione di emittente della criptovaluta e regolatore del mercato finanziario.

Le meme coin: natura e rischi

Le “meme coin” rappresentano una categoria di criptovalute nate inizialmente come scherzi o riferimenti culturali, prive di un’utilità intrinseca o di un valore fondamentale. Il loro valore di mercato è spesso alimentato dalla speculazione e dalla popolarità temporanea, rendendole estremamente volatili e rischiose per gli “investitori”. I promotori di $TRUMP hanno presentato la criptovaluta come un mezzo per sostenere e interagire con gli ideali rappresentati dal presidente, attirando sia i sostenitori politici sia gli speculatori del mercato cripto. Tuttavia, la mancanza di una base economica solida aumenta significativamente i rischi associati a questo asset.

Struttura e distribuzione del token

Secondo Wired Italia, gli sviluppatori di $TRUMP hanno inizialmente messo in circolazione il 20% dell’offerta totale, portando la criptovaluta a raggiungere una valutazione di 14 miliardi di dollari entro il giorno successivo al lancio. Il restante 80% è detenuto da entità affiliate a Trump, come CIC Digital LLC e Fight Fight Fight LLC, con un piano di distribuzione graduale previsto nell’arco di tre anni. Questa concentrazione di token nelle mani dell’emittente solleva interrogativi sulla possibilità di manipolazione del mercato e sull’equità nei confronti degli investitori al dettaglio. La struttura stessa del progetto implica che una parte significativa del controllo sul valore di mercato del token sia concentrata nelle mani di poche entità strettamente legate al presidente.

Conflitti di interesse e problemi etici

La concentrazione di una quota così elevata di token nelle mani dell’emittente crea un potenziale conflitto di interessi, soprattutto considerando il ruolo di Trump come presidente degli Stati Uniti, incaricato di supervisionare e regolamentare i mercati finanziari, inclusi quelli delle criptovalute. La possibilità che decisioni politiche possano influenzare il valore di $TRUMP o che le informazioni privilegiate possano essere utilizzate per trarre profitto personale mina la fiducia degli investitori e solleva dubbi sull’integrità del mercato. Questa situazione evidenzia il rischio che iniziative simili possano compromettere ulteriormente la credibilità delle criptovalute agli occhi del pubblico e delle istituzioni.

La volatilità delle meme coin

La natura stessa delle “meme coin” comporta rischi significativi per gli investitori. La mancanza di un valore intrinseco rende il prezzo di $TRUMP altamente suscettibile alle fluttuazioni del mercato e alla volatilà causata da speculazioni o eventi mediatici. Gli investitori potrebbero subire perdite sostanziali se il valore della criptovaluta dovesse (ulteriormente) diminuire rapidamente, un fenomeno già osservato in questo caso nei giorni immediatamente successivi alla speculazione legata al lancio della cripto trumpiana, e in casi analoghi. Questo rischio è amplificato dal fatto che molti acquirenti di $TRUMP sono probabilmente sostenitori politici che potrebbero non avere l’esperienza necessaria per valutare i rischi di investimento associati. E, senza tema di smentita, affermiamo anzi decisamente che non ce l’abbia praticamente nessuno.

Critiche e preoccupazioni della comunità finanziaria

La creazione di $TRUMP e la sua promozione da parte del presidente hanno attirato critiche sia all’interno che all’esterno della comunità delle criptovalute. Molti vedono questa mossa come un tentativo di sfruttare la popolarità politica per ottenere guadagni finanziari personali, a scapito dei sostenitori e degli investitori, considerati quindi sostanzialmente dei “polli da spennare“. Alcuni esperti del settore hanno espresso preoccupazione per l’impatto negativo che iniziative come questa possono avere sulla percezione pubblica delle criptovalute e sulla fiducia nel mercato. Le critiche si concentrano anche sulla mancanza di regolamentazione adeguata e sul rischio di un effetto domino che potrebbe danneggiare l’intero ecosistema cripto. Rischi evidentemente non tenuti in alcuna considerazione, almeno finora.

Tirando le somme…

Il lancio della “meme coin” $TRUMP da parte del presidente degli Stati Uniti rappresenta un caso emblematico delle sfide e dei rischi associati all’intersezione tra politica, finanza e tecnologia. Mentre le criptovalute continuano a evolversi e a guadagnare rilevanza nel panorama economico globale, è essenziale che gli investitori rimangano vigili e consapevoli dei potenziali pericoli, soprattutto quando nuove iniziative emergono da figure di alto profilo con interessi potenzialmente conflittuali. La vicenda di $TRUMP evidenzia l’importanza di una regolamentazione ancora più chiara e trasparente per proteggere gli investitori e salvaguardare l’integrità del mercato delle criptovalute.