Agosto è sempre un mese speciale. I tribunali sono chiusi, tutti sono in vacanza e la città è semideserta. Ma agosto 2022 è stato un mese storico per il mondo delle cartolarizzazioni di crediti inesigibili e NPL. Il primo e, si spera, non l’ultimo.
Cosa sta succedendo?
Scope Ratings ha certificato per la prima volta che i proventi della cartolarizzazione di NPL derivavano maggiormente dalla vendita di pacchetti di prestiti, e non da incassi giudiziali o stragiudiziali.
In poche parole, una società incaricata di gestire le sofferenze italiane da 331 miliardi di euro, il cosiddetto servicer, in quel mese ha guadagnato di più rivendendolo sul mercato piuttosto che riscuotendolo dai debitori morosi. Settembre è poi tornato a favorire il recupero giudiziario, ma quanto accaduto ad agosto è segno che il mondo sta cambiando.
Seguendo i calcoli di Banca Ifis, da qui potrebbero arrivare il 30% cessioni di NPL nel 2022. Cioè dal mercato secondario, che ha raggiunto un valore di circa 10 miliardi.
Questo è un bene, perché nel mercato secondario i prestiti individuali possono essere attribuiti a qualcuno che sa come gestirli al meglio. Ma non è neanche del tutto positivo. Forse anche la forza del mercato dell’usato potrebbe essere un indicatore di una recessione più ampia.
Molte cartolarizzazioni di crediti inesigibili (spesso con garanzie statali, le stranote GACS) hanno avuto performance deludenti rispetto agli esiti previsti nei loro business plan, e in tal senso gli incassi sono stati troppo bassi. Sembra infatti esserci una crescente tentazione di “aggiustare” la performance vendendo i crediti invece di recuperarli.
Performance deludenti
Parliamo di numeri. Tra il 2015 e il 2021, le banche italiane hanno venduto crediti in sofferenza per l’incredibile cifra di 310 miliardi di euro (lordi) a investitori professionali. Di questi, 107 miliardi sono stati venduti dalle banche utilizzando garanzie governative (le già citate GACS) attivate quando le obbligazioni senior emesse dalla cartolarizzazione non sono state rimborsate per intero.
Il ruolo del cosiddetto servicer è dunque fondamentale, al fine di fornire agli investitori i rendimenti che si aspettano, ed evitare di dover raccogliere fondi affinché lo Stato riscatti la garanzia. Per la via giudiziale o cercando di raggiungere un accordo transattivo con il debitore. Il tutto con un’attenzione che deve essere perfetta per gli aspetti umani e sociali.
Qui sta il nocciolo della questione. Molte cartolarizzazioni sono sottoperformanti. Ciò significa che il servicer non ha restituito l’importo promesso.
Delle 30 cartolarizzazioni censite da Banca Ifis, 18 cartolarizzazioni NPL garantite dallo Stato hanno evidenziato rendimenti significativamente inferiori alle attese. Tutti gli affari conclusi prima del 2018 sono andati male. Alcuni (come quella 2017 di Popolare di Bari) sono meno della metà dei ricavi promessi nel piano industriale. Non è un caso che le agenzie di rating abbiano declassato significativamente queste operazioni.
Il mercato secondario degli NPL
Quindi dobbiamo migliorare le prestazioni prima che sia troppo tardi. E il mercato secondario è perfetto per questo scopo.
Infatti, questo mercato è molto importante per garantire che ogni servicer, anche il più piccolo, gestisca il tipo di prestiti in cui è specializzato. Alcuni servicer sono specializzati nella gestione di prestiti garantiti da immobili, mentre altri sono specializzati in microprestiti non garantiti. Il mercato secondario esiste per dare a Cesare ciò che si merita.
Ma non è tutto. Tutti gli addetti ai lavori sanno che la rivendita di un portafoglio può anche aiutare (ed a volte questo è lo scopo principale) a migliorare le prestazioni della cartolarizzazione.
Il problema è che vendere la parte migliore del portafoglio (a sconto) rischia di avere problemi di performance negli anni a venire. Questo è un po’ preoccupante, soprattutto perché molte cartolarizzazioni sono garantite dal governo.
Il boom di rivendite di NPL
Il mercato secondario rappresenta quindi un terzo del mercato totale delle sofferenze. Cosa – ripetiamo – positiva. Ci sono molte operazioni, sia piccole, che medie che grandi.
A fine anno, ed ad inizio del nuovo, sono ancora in corso almeno due grandi operazioni. Operazioni attualmente pending back, una che impatta sul portafoglio NPL di crediti chirografari per complessivi 350 milioni derivanti dalla cartolarizzazione di Bramito non assistita da GACS, gestita da Gardant, e Mercury (per un totale di 200 milioni di euro unsecured portfolio dalla cartolarizzazione di Yoda Spv gestita da Intrum).
Tuttavia, negli ultimi mesi ci sono state diverse vendite sul mercato secondario. Un mercato dell’usato per tutti i gusti, quindi. Ciò contribuirà ad alleviare i dolori in questo settore, ancora troppo diffusi.