Il 2017 è ormai agli sgoccioli: un anno in cui il problema della gestione e dello smaltimento dei crediti deteriorati in seno alle banche italiane è stato un argomento al centro del dibattito politico ed economico. Dopo l’addendum di ottobre della Bce, le banche italiane si sono ulteriormente date da fare per alleggerire lo stock di Npl a proprio carico. Una delle protagoniste indiscusse del 2017 in fatto di cessioni è stata UniCredit. La banca, guidata del francese Jean Pierre Mustier, ha registrato negli ultimi dodici mesi 23,8 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi di gruppo non core in meno rispetto a settembre 2016. Proprio in questi giorni Unicredit ha ceduto a MBCredit Solution un portafoglio da 250 milioni di euro lordi di esposizioni creditizie residuali in sofferenza, derivanti da contratti di leasing risolti non garantiti. L’operazione rientra nella strategia della banca della cessione di assets non core, finalizzata al rafforzamento del profilo di rischio del gruppo previsto nel piano Transform 2019. Dal canto suo, MBCredit Solutions chiude il 2017 con un attivo del volume di crediti di proprietà del 119% grazie a nove operazioni di acquisto in ambito bancario. Con quest’ultima operazione, il portafoglio di crediti della società di Piazzetta Cuccia sale a 568.000 posizioni per un controvalore nominale di 4,2 miliardi di euro, cui si sommano 1,5 miliardi di crediti in gestione.
Anche Banco Bpm non si è fatto attendere in vista della chiusura del 2017. Nei giorni scorsi infatti ha ceduto 1,8 miliardi di Npl attraverso due distinte operazioni: una tranche large, composta da circa 370 posizioni superiori a un milione di euro ciascuna, venduta a J Invest, e una tranche mid, da circa 16.400 posizioni, inferiori a un milione di euro, venduta a Hoist Finance. Al closing dell’operazione, arriverà a oltre 4,5 miliardi il valore lordo totale delle cessioni di sofferenze realizzate a partire dal 2016 da parte di Banco Bpm, che secondo il Piano Strategico 2016-2019 prevede la cessione di 8 miliardi di non performing loans. Tra l’altro, per l’inizio del 2018 è già in programma la cessione di 3 miliardi di Npl, che di fatto rappresenterebbe l’ultima maxi-cessione da parte del gruppo guidato da Giuseppe Castagna, che poi dismetterà per lo più pacchetti minori o crediti single name.
A ridosso delle feste natalizie, anche Banca Ifis ha annunciato la chiusura di due importanti operazioni per il valore complessivo di oltre 197 milioni di euro. Il primo portafoglio, pari ad un valore nominale di circa 143 milioni e corrispondente a 17.000 posizioni, è stato ceduto a Banca Ifis da una società finanziaria italiana leader nel settore del credito al consumo ed è composto principalmente da crediti retail unsecured. La seconda transazione, conclusasi con un primario gruppo bancario italiano corrisponde a un portafoglio di crediti misti (corporate e retail) pari a circa 55 milioni di euro. A fine 2017 il totale dei crediti deteriorati in gestione a Banca Ifis ammonta ad oltre 13 miliardi di euro. Banca Ifis ha annunciato anche la costituzione di Ifis NPL, la società destinata ad accogliere lo scorporo dell’Area NPL.
Infine, in questi giorni Axactor Italy, società del Gruppo Axactor, ha acquisito tre portafogli NPL, per un valore totale di oltre 80 Milioni di Euro. Si tratta di due portafogli misti (consumer e PMI, che includono posizioni secured) e di un portafoglio di crediti leasing.