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Unicredit non è più banca d’importanza sistemica: perché e cosa significa?

Unicredit non è più banca d’importanza sistemica: perché e cosa significa?

L’italiana UniCredit non è più considerata una banca di importanza sistemica globale, secondo l’elenco stilato dal Financial Stability Board (FSB). Al suo posto è stata inserita la cinese Bank of Communications.

Cos’è successo?

Il 20 luglio 2023, la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato che Unicredit non è più considerata una banca di importanza sistemica (Systemically Important Bank in inglese, o SIB). Di recente lo ha fatto anche il Financial Stability Board. Si tratta dell’ente internazionale che monitora il sistema bancario in cui sono rappresentati tutti i Paesi del G20. Unicredit era l’unica banca italiana presente nell’elenco di quelle considerate sistemiche, che comprende le banche che, in caso di insolvenza, potrebbero avere un impatto significativo sul sistema finanziario sia dell’Unione Europea (nel caso di una banca europea) che del G20 (a livello mondiale).

Una banca di importanza sistemica è una banca che, se fallisse, potrebbe causare il fallimento dell’intero sistema finanziario. Una banca può essere designata come SIB su base nazionale o globale (G-SIB).

Perché Unicredit non è più una banca sistemica?

L’annuncio della rimozione di Unicredit da questa lista di banche “critiche” è stato motivato da una serie di fattori, tra cui:

  • La riduzione della dimensione di Unicredit. Negli ultimi anni, Unicredit ha ridotto la sua dimensione attraverso una serie di cessioni di attività e filiali. Questa riduzione ha portato a una diminuzione della sua esposizione al rischio e della sua interconnessione con altre banche.
  • Il miglioramento della situazione finanziaria di Unicredit. Unicredit ha rafforzato la sua posizione finanziaria negli ultimi anni, grazie a una serie di misure, tra cui l’aumento del capitale e la riduzione del livello di indebitamento.
  • La maggiore diversificazione dell’attività di Unicredit. Unicredit ha diversificato la sua attività negli ultimi anni, investendo in nuovi settori, come la finanza sostenibile e la tecnologia. Questa diversificazione ha contribuito a ridurre la sua vulnerabilità a shocks specifici.

Cosa significa per Unicredit?

L’uscita dall’elenco delle banche sistemiche ha una serie di conseguenze (positive) per Unicredit, tra cui:

  • Una riduzione degli obblighi di vigilanza. Le SIB sono soggette a una serie di obblighi di vigilanza più stringenti rispetto alle altre banche. L’uscita dall’elenco delle SIB significa che Unicredit sarà soggetta a meno restrizioni.
  • Una maggiore flessibilità operativa. La minore regolamentazione consentirà a Unicredit di avere una maggiore flessibilità operativa.
  • Un minore costo del capitale. La minore regolamentazione dovrebbe contribuire a ridurre il costo del capitale per Unicredit.

L’uscita di Unicredit dall’elenco delle banche sistemiche è dunque un segnale positivo per la banca. L’annuncio conferma che Unicredit ha rafforzato la sua posizione finanziaria e ha ridotto la sua vulnerabilità a shocks specifici. L’uscita da questo elenco dovrebbe consentire a Unicredit di avere una maggiore flessibilità operativa e di ridurre il costo del capitale. L’elenco delle SIB è stato introdotto nel 2013, a seguito della crisi finanziaria globale.

Le banche cosiddette sistemiche sono soggette a una serie di obblighi di vigilanza più stringenti rispetto alle altre banche. Questi obblighi includono:

  • Un livello di capitale più elevato. Le SIB devono mantenere un livello di capitale minimo più elevato rispetto alle altre banche.
  • Una maggiore vigilanza da parte degli organismi di controllo. Le SIB sono soggette a una vigilanza più stringente da parte di chi le supervisiona (la BCE, ovviamente, nel caso specifico).
  • Una maggiore trasparenza. Le SIB devono fornire informazioni più dettagliate sulle proprie attività e sui propri rischi.

L’uscita dall’elenco delle SIB è un evento raro. Prima della banca capitanata da Andrea Orcel, l’ultima banca a uscire dall’elenco era stata la Banca Popolare di Sondrio, nel 2021.

Le 29 banche sistemiche

Con la revisione di cui abbiamo parlato, le 29 banche attualmente considerate come sistemiche sono JP Morgan Chase, Bank of America, Citigroup, Hsbc, Agricultural Bank of China, Bank of China, Barclays, BNP Paribas, China Construction Bank, Deutsche Bank, Goldman Sachs, Industrial and Commercial Bank of China, Mitsubishi UFJ Fg, Ubs, Bank of Communications, Bank of New York Mellon, Groupe BPCE, Groupe Crédit Agricole, ING, Mizuho FG, Morgan Stanley, Royal Bank of Canada, Santander, Société Générale, Standard Chartered, State Street, Sumitomo Mitsui FG, Toronto Dominion, Wells Fargo.

Una breve considerazione finale…

La non appartenenza all’elenco delle SIB è indubbiamente una buona notizia per una banca. Tuttavia, non far parte di questo elenco può anche avere alcuni svantaggi, tra cui:

  • Una minore visibilità. Le SIB sono sottoposte a un’attenzione particolare da parte delle autorità di vigilanza e degli investitori. La non appartenenza all’elenco delle SIB può portare a una minore visibilità per la banca, che può rendere più difficile per essa attrarre nuovi clienti e investitori.
  • Una minore diversificazione del rischio. Le SIB sono più diversificate dal punto di vista geografico e del portafoglio attività rispetto alle altre banche. La non appartenenza all’elenco delle SIB può portare a una minore diversificazione del rischio per la banca, che può renderla più vulnerabile a shocks specifici.

In definitiva, la non appartenenza all’elenco delle SIB è certamente un segnale positivo per una banca, ma è importante considerare anche i potenziali svantaggi che essa può comportare.

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