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Unione Europea e Mercosur: un nuovo capitolo nel commercio globale

Unione Europea e Mercosur: un nuovo capitolo nel commercio globale

L’accordo di libero scambio UE-Mercosur, è una partnership globale che collega oltre 700 milioni di persone, promuovendo crescita economica e sostenibilità. Analisi su vantaggi, sfide e prospettive future.

Un’intesa storica per un mercato globale integrato

L’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur, firmato il 6 dicembre 2024, segna la conclusione di un lungo percorso negoziale, durato 25 anni. L’intesa prevede la creazione di una delle più grandi aree di libero scambio al mondo, coinvolgendo oltre 700 milioni di persone e circa il 25% del PIL globale. Riducendo le barriere tariffarie e non tariffarie, l’accordo si propone di facilitare gli scambi tra i due blocchi economici, promuovendo una crescita economica congiunta.

Vantaggi economici e aperture di mercato

Uno dei principali benefici per l’UE è l’eliminazione progressiva dei dazi su prodotti chiave come automobili, macchinari, vini e cioccolato, rendendo questi beni più competitivi nei mercati sudamericani. Allo stesso tempo, il Mercosur ottiene accesso preferenziale ai mercati europei per prodotti agricoli come carne bovina e zucchero, pur rispettando gli standard sanitari dell’UE. Questi vantaggi economici hanno il potenziale di trasformare le dinamiche commerciali tra le due regioni, stimolando investimenti e innovazione.

Clausole di sostenibilità: una protezione per l’ambiente?

L’accordo incorpora obblighi vincolanti relativi all’Accordo di Parigi, permettendo la sospensione dei benefici commerciali in caso di violazioni. Inoltre, l’impegno a fermare la deforestazione entro il 2030 è accolto come un passo positivo verso una maggiore sostenibilità. Tuttavia, organizzazioni ambientaliste sollevano dubbi sulla reale efficacia di queste clausole, temendo che possano non bastare a contrastare fenomeni come la deforestazione dell’Amazzonia.

Perché le organizzazioni ambientaliste protestano?

Le organizzazioni ambientaliste non sono pienamente soddisfatte dell’accordo UE-Mercosur per diversi motivi concreti, legati principalmente alla percezione che le misure di sostenibilità incluse nel testo siano insufficienti per affrontare i problemi strutturali e immediati causati dal commercio su larga scala con il blocco sudamericano.

Un punto di critica rilevante è la potenziale incentivazione della deforestazione. Sebbene l’accordo preveda impegni per fermare questo fenomeno entro il 2030, le organizzazioni ambientaliste, come Greenpeace e Climate Action Network, temono che tali misure siano deboli sul piano giuridico e difficilmente applicabili. Ritengono che il commercio di prodotti agricoli, come carne e soia, potrebbe continuare invece ad alimentare la perdita di foreste, considerato il sistema produttivo sudamericano basato spesso su pratiche non sostenibili​.

Inoltre, le organizzazioni sottolineano l’assenza di meccanismi di monitoraggio e sanzionamento realmente efficaci. L’inclusione dell’Accordo di Parigi come vincolo è vista come positiva, ma viene percepita come un elemento che, nella pratica, potrebbe essere ignorato o soggetto a interpretazioni poco stringenti. L’insistenza su un sistema che favorisce i mercati globali viene anche considerata come un rischio per le comunità indigene e la biodiversità, aggravando fenomeni già in atto​

Perdita di centralista, rilevanza e scopo di esistere?

Per quanto riguarda l’ipotesi che le critiche siano motivate da interessi legati alla sopravvivenza delle stesse organizzazioni, è importante considerare che molte di esse si focalizzano non solo sulla denuncia, ma anche su programmi attivi di conservazione e sviluppo sostenibile. Tuttavia, è plausibile che la riduzione dei problemi ambientali cronici, come la deforestazione, possa ridurre la centralità di alcune battaglie delle ONG. Questo, però, non è necessariamente un riflesso di “ritorsione preventiva” o paura di perdere rilevanza; spesso le organizzazioni ambientaliste tendono a spingere per standard ancora più elevati, riflettendo una tensione naturale tra obiettivi ambiziosi e compromessi politici.

Critiche e preoccupazioni dal mondo agricolo e civile

L’intesa ha suscitato critiche in Europa, in particolare dai settori agricoli, che temono l’impatto della concorrenza da parte dei prodotti sudamericani, spesso soggetti a standard di produzione meno rigorosi. Altri dubbi emergono dalle organizzazioni della società civile, che denunciano il rischio di minare i diritti delle comunità indigene e di aggravare le crisi ambientali già in atto.

Concorrenza economica e disparità nei costi di produzione

Gli agricoltori europei, in particolare quelli dei Paesi con un settore agricolo significativo come Francia, Italia e Polonia, temono di non poter competere con i prezzi più bassi dei prodotti sudamericani. La carne bovina, il pollame e altri prodotti agricoli provenienti dal Mercosur sono spesso meno costosi perché prodotti in sistemi con normative meno stringenti su lavoro, ambiente e benessere animale rispetto agli standard europei. Questa concorrenza potrebbe mettere sotto pressione gli agricoltori europei, che operano in un contesto di costi più elevati legati al rispetto di normative rigorose.

Preoccupazioni per gli standard di qualità e sicurezza

Nonostante l’accordo preveda che i prodotti importati debbano rispettare le norme europee sanitarie e fitosanitarie, molti temono che l’apertura del mercato possa portare a una maggiore difficoltà nel controllo della qualità e sicurezza degli alimenti. Inoltre, gli standard di produzione nei Paesi del Mercosur, in particolare sul benessere animale e l’uso di pesticidi, sono percepiti come meno stringenti, creando il timore che prodotti non allineati agli standard europei possano comunque entrare nel mercato unico.

Implicazioni ambientali e sociali

Il mondo civile critica l’accordo per le sue potenziali conseguenze ambientali e sociali. Da un lato, l’incremento delle esportazioni agricole dal Mercosur potrebbe incentivare ulteriormente pratiche insostenibili, come la deforestazione per l’espansione dei terreni agricoli. Dall’altro, vi è il rischio che i diritti delle comunità indigene sudamericane vengano compromessi per soddisfare la crescente domanda di beni esportati verso l’Europa​.

Resistenze politiche e protezionismo latente

Le critiche potrebbero anche riflettere una forma di protezionismo latente, in cui alcuni Paesi preferiscono limitare la concorrenza esterna per salvaguardare i propri settori economici e posti di lavoro. Sebbene il libero scambio sia una delle pietre angolari dell’economia europea, esistono resistenze quando si percepisce che un accordo possa beneficiare alcuni settori a scapito di altri.

Motivazioni più recondite

A livello geopolitico, alcune critiche possono essere interpretate come riflesso di tensioni interne all’UE o tra Stati membri con interessi divergenti. Paesi meno dipendenti dall’agricoltura potrebbero essere più favorevoli all’accordo, mentre quelli con economie agricole forti potrebbero cercare di ostacolarlo per proteggere i propri interessi. Infine, il malcontento potrebbe anche essere un’espressione di sfiducia nei confronti di istituzioni come la Commissione Europea, percepita da alcuni come troppo disposta a fare compromessi a livello internazionale.

Compromessi e salvaguardie: il bilanciamento tra interessi opposti

Compromessi principali

  1. Scaglionamento delle tariffe su veicoli elettrici e ibridi:
    Per rispondere alle richieste del Mercosur, il periodo per l’eliminazione progressiva dei dazi su questi prodotti è stato esteso da 15 a 18 anni. In cambio, è stato previsto un abbattimento iniziale più consistente delle tariffe, favorendo un’apertura graduale del mercato per i produttori europei e sudamericani.
  2. Accesso agevolato per prodotti agricoli:
    Il Mercosur ha ottenuto un maggiore accesso ai mercati europei per prodotti come carne bovina, pollame e zucchero. Tuttavia, per alleviare le preoccupazioni degli agricoltori europei, è stata limitata la quantità di importazioni che beneficeranno di dazi ridotti o nulli, imponendo quote tariffarie.
  3. Standard di produzione e flessibilità industriale:
    L’UE ha accettato di non imporre i propri standard di produzione ai Paesi del Mercosur, pur richiedendo che i prodotti esportati rispettino le normative europee in ambito sanitario e fitosanitario. Inoltre, il Mercosur ha ottenuto margini di manovra per mantenere e sviluppare le proprie industrie locali attraverso un “meccanismo di riequilibrio”, che permette di adottare misure compensative in caso di squilibri percepiti nei benefici dell’accordo​.
  4. Riduzione dei dazi su materie prime industriali:
    L’UE ha negoziato l’eliminazione dei dazi sulle importazioni di nichel, acciaio, alluminio e titanio dal Mercosur, incentivando il commercio di risorse essenziali per l’industria europea.

Clausole di salvaguardia

  1. Protezione dei settori agricoli europei:
    Per tutelare gli agricoltori, sono state introdotte salvaguardie che permettono di sospendere temporaneamente la riduzione dei dazi se si verificano distorsioni significative del mercato. Ad esempio, se l’importazione massiccia di un prodotto agricolo dovesse mettere a rischio un settore specifico, l’UE potrebbe intervenire per proteggere i propri produttori​.
  2. Fondo europeo per gli agricoltori:
    La Commissione Europea ha istituito un fondo di un miliardo di euro per sostenere gli agricoltori europei che potrebbero subire perdite economiche a causa dell’apertura dei mercati. Questo fondo rappresenta una rete di sicurezza finanziaria per mitigare l’impatto dell’accordo.
  3. Impegni ambientali vincolanti:
    L’accordo include l’adesione all’Accordo di Parigi come elemento essenziale, con la possibilità di sospendere i benefici commerciali se una delle parti non rispetta gli impegni sul clima. Inoltre, è previsto un impegno per fermare la deforestazione entro il 2030​.
  4. Controllo sulla qualità e sicurezza dei prodotti:
    Tutti i prodotti importati dovranno rispettare gli standard europei in ambito sanitario e fitosanitario. Questo punto è sottolineato come non negoziabile dall’UE per garantire la protezione dei consumatori.

Prospettive future: implementazione e sfide

L’effettiva implementazione dell’accordo dipenderà dalla ratifica da parte degli Stati membri dell’UE e dal rispetto delle clausole ambientali e sociali da entrambe le parti. Questo processo rappresenta una sfida politica ed economica, ma offre anche l’opportunità di ridefinire il ruolo dei blocchi economici nell’era della globalizzazione sostenibile.

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