di:  

UNIREC: 132 miliardi di euro (+29,3%) i crediti gestiti nel 2019

Rispetto al biennio precedente crescono le posizioni verso le imprese (B2B) che pesano circa il 50% del totale rispetto al 33% del 2018.
Nel periodo di lock-down si sono verificati cali dei recuperi del 30%.

Prosegue il trend di crescita dei crediti affidati o gestiti dalle imprese associate a UNIREC che nel 2019 si attestano complessivamente a circa 132 miliardi di euro con un aumento di quasi il 30% rispetto ai 102 miliardi di euro del 2018.

I dati mostrano un deciso aumento degli importi affidati, posizioni prevalentemente non garantite e con un aging superiore a 3 anni. A livello di performance sono in netto miglioramento quelle per il comparto commerciale e assicurativo, stabili quelle riferite alle utility o telco e in peggioramento quelle del settore bancario finanziario.

Nel quinquennio 2015-2019 si evidenzia un aumento di quasi l’80% degli importi gestiti che rispecchia la particolare congiuntura economica del Paese e che rappresenta un trend che sarà confermato anche nel 2020.
Queste le principali tendenze che emergono dal X Rapporto di Unirec – l’Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito, aderente a Confindustria SIT, che riunisce circa 200 aziende, pari a oltre l’80% del settore in Italia.

Il rapporto annuale analizza sia i portafogli di crediti gestiti in proprio dalle aziende associate, sia  il caso più rilevante – in termini di numero di pratiche e di importi – in cui la gestione avviene per committenza e quindi in Conto Terzi Originator quando il mandatario è il detentore originario del credito (ad es. società telefonica, utility, banca) o Conto Terzi Cessionario quando il committente è un soggetto terzo che ha acquisito il credito da altri (ad es. un Fondo).

Più in particolare nel 2019 i crediti affidati in Conto Terzi si attestano a 100,9 miliardi di euro segnando una crescita del 22,6% pari a 18,6 miliardi di euro in più rispetto agli 82,3 miliardi dell’anno precedente.

Complessivamente l’81% di questi sono riferiti a crediti di origine bancaria o finanziaria (prestiti e mutui), l’11% circa al settore utility e telco (bollette) e solo il 2,5% a crediti commerciali (acquisti a rate). Il settore del leasing rappresenta invece quasi il 5%. La restante parte marginale è relativa a crediti della PA.

Rispetto al biennio precedente assume maggior rilevanza il segmento dei crediti verso le imprese (B2B) che rappresenta nel 2019 il 50% del totale in crescita dal 33% circa degli scorsi anni. L’altro 50% è riferito a crediti verso le famiglie (B2C). Più in particolare l’82% delle pratiche è stato gestito da remoto (principalmente al telefono, con operazioni di Phone Collection) per posizioni medie pari a 1.743 euro. Il cosiddetto Master Legal – ovvero il ricorso a team legali specializzati – è utilizzato solo per il 3% delle pratiche ma con ticket medi più elevati e pari a circa 17 mila euro.

Nel 2019 cresce del 13% il totale dei crediti recuperati in Conto Terzi che si attesta a 8,8 miliardi di euro. Il ritmo di crescita dei recuperi rispetto all’aumento delle masse è influenzato negativamente dalla gestione progressivamente più difficoltosa nel tempo dei Non Performing Loans (NPL).

Migliora in particolare la performance calcolata in termini di numero di pratiche gestite positivamente che torna ai livelli pre-crisi del 2016-2017 (pari a 34%), mentre le difficoltà sembrano accentuarsi sulle posizioni più grandi in termini di importi – spesso riferite a portafogli di crediti bancari e finanziari – e sulla gestione in Conto terzi Cessionario (dove la performance cala al 3%) in cui prevalgono portafoglio di crediti già lavorati e particolarmente difficili.

Interessante notare che il valore medio affidato (ticket), pari a 6.243 euro, è più elevato nel caso del Conto terzi Cessionario, dove prevalgono i crediti finanziari e bancari, per scendere a circa 2 mila euro nel caso di Conto terzi Originator, data la predominanza di crediti originati da utility e telco.

A livello di distribuzione territoriale le prime quattro regioni cumulano il 47% degli importi e vedono al primo posto la Lombardia, che mantiene un peso del 14%, seguita dal Lazio (12%), dalla Campania (11%) e quindi dal Veneto (9%) che nel 2019 scalza la Sicilia (8%).

In termini di tassi di crescita degli importi gestiti figurano ai primi posti il Veneto (+45%), il Piemonte (+44%) e la Campania (+42%). Per quanto riguarda invece la performance, il Molise (con il 20%) e la Valle d’Aosta (con il 19%) si confermano le regioni più virtuose, mentre la performance peggiore si registra in Veneto e nelle Marche che contano su di un tasso di recupero medio pari al 7%.

Il rapporto illustra anche l’esistenza di un portafoglio complessivo di quasi 31 miliardi di euro (in crescita di circa 11 miliardi rispetto al 2018), gestito in Conto Proprio dagli operatori. Questi, nel corso del 2019, hanno acquistato crediti per 2,3 milioni di pratiche. La principale componente del portafoglio è relativa ai crediti bancari e finanziari (73%).
Dal market watch di Unirec sul periodo marzo, aprile, maggio 2020 – caratterizzato dal lock-down – emerge un calo delle performance e degli importi recuperati pari al 30%.

“L’industria della gestione del credito è solida, pur se i valori medi di marginalità non sono particolarmente elevati e soprattutto nascondono situazioni molto diverse, spesso correlate alle dimensioni aziendali. Nel 2019 sono aumentati complessivamente a 17 mila gli addetti del settore. Estremamente diverse sono invece le attese per il 2020, a seguito della crisi economica provocata dalla pandemia. Abbiamo ipotizzato un worst scenario con volumi in crescita ma margini operativi negativi anche del 10%”, ha concluso Francesco Vovk, Presidente di Unirec.

CONDIVI QUESTO ARTICOLO!

Iscriviti alla newsletter

    La tua email *

    Numero di cellulare

    Nome *

    Cognome *

    *

    *

    Inserisci sotto il seguente codice: captcha